Alla Prof. Anna Maria Bernini,
Ministra dell’Università e della Ricerca
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Ministero Università e Ricerca
Largo Antonio Ruberti 1 – 00153 Roma - Italia
Noi sottoscritti ex Lettori di madrelingua siamo in pensione dal ruolo di Lettore di lingue straniere nelle università di tutta Italia. La durata media delle nostre carriere è stata di ca. 36 anni. In tale lasso di tempo non abbiamo mai lavorato in condizioni di parità di trattamento, alle quali i cittadini stranieri hanno diritto come sancito dal Trattato di Roma, trattato istitutivo della CEE.
Poiché le nostre pensioni sono basate sugli stipendi discriminatori a noi riservati nel corso delle nostre carriere, la discriminazione nei nostri confronti si è protratta anche nel trattamento pensionistico. Di conseguenza, molti di noi vivono al di sotto della soglia della povertà.
Come insegnanti delle lingue e delle culture dei nostri rispettivi paesi d'origine, abbiamo sempre percepito il nostro ruolo come ruolo di integrazione. In altre parole, abbiamo lavorato per fornire ai nostri studenti le competenze linguistiche e culturali necessarie per muoversi e lavorare negli Stati membri dell'UE.
Non augureremmo mai a loro il trattamento discriminatorio che abbiamo subito noi come insegnanti nelle università italiane.
Abbiamo intentato tutti i rimedi disponibili nell'ordinamento giuridico dell'UE per la rettifica della discriminazione. La nostra collega spagnola, ora in pensione, Pilar Allué, nel 1989 ha vinto la prima delle sue due cause di rinvio pregiudiziale. La sua successiva vittoria fu nel 1993. Per la mancata attuazione di quella Sentenza, la Commissione Europea ha intrapreso e vinto sia un procedimento di infrazione nel 2001 che, nel 2006, un procedimento di esecuzione per la mancata applicazione della sentenza di infrazione.
Nel settembre 2021 la Commissione europea ha aperto una nuova procedura d'infrazione contro l'Italia per la mancata esecuzione della sentenza del 2006. Il procedimento è ora nella fase di parere motivato. Pertanto, la linea di contenzioso che ha avuto inizio con la sentenza Allué del 1989 si estende ora a 34 anni. L'intransigenza dell'Italia in questo lasso di tempo ha negato ai Lettori ora in pensione la parità di trattamento nel luogo di lavoro che spettava loro.
FLC CGIL e UIL RUA, rispettivamente il primo e il terzo sindacato italiano, hanno indetto uno sciopero nazionale per il 30 giugno per protestare contro il trattamento discriminatorio dei Lettori. Insieme agli ex colleghi ancora in servizio, parteciperemo a questo sciopero nelle università di tutta Italia. Lo sciopero è la terza azione sindacale indetta dai sindacati negli ultimi mesi. Fa seguito alle proteste che si sono tenute davanti al Suo Ministero sia il 13 dicembre u.s. che il 20 aprile u.s.
Ai Lettori non è sfuggita l’ironia del caso dato che stavamo protestando davanti ai vostri uffici a Trastevere sull’altra sponda del Fiume Tevere dove nella Sala dei Conservatori del Campidoglio fu firmato il Trattato del 25 marzo 1957 che sanciva il diritto alla parità di trattamento.
La Commissione europea è custode di quello storico Trattato e di quelli successivi.
Nell'esercizio di tale ruolo, nel suo parere motivato del 26 gennaio u.s., ha richiesto che l’Italia, in conformità con la Sentenza della Corte di Giustizia del 2006, paghi i risarcimenti dovuti per decenni di trattamento discriminatorio.
Piuttosto che prolungare ulteriormente la nostra attesa di giustizia, vi chiediamo di attuare le direttive della Commissione europea e di porre fine alla più lunga violazione di parità di trattamento nella storia dell'UE.
Distinti saluti,
Gli sottoscritti ex Lettori di madrelingua in pensione